Etichettatura degli alimenti: cambia la norma
Nelle scorse settimane è passato un emendamento al Decreto Legge Semplificazioni a tutela del consumatore, che prevede diverse indicazioni rispetto al regolamento in materia emanato dalla Comunità Europea (1169/2011).
Il testo introdotto dal legislatore italiano, risulta essere più restrittivo rispetto a quello comunitario, introducendo l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti.
Si precisa che prima dell'introduzione del Decreto Legge, per effetto del Regolamento Comunitario e di altre leggi nazionali era già obbligatorio indicare in etichetta la provenienza di alimenti come pomodori e derivati, latte e derivati, formaggi, riso, frutta e verdura fresche, funghi, tartufi, olio extravergine, grano della pasta, pesce, pollo, carne bovina, miele e uova. Si prevede l'estensione dell'obbligo di indicazione di provenienza agli alimenti quali succhi, conserve, marmellate, legumi in scatola, carne di coniglio, carne trasformata (salumi e prosciutti), pane, frutta e verdura essiccata ed insalate in busta.
Sono previste anche sanzioni in caso di mancato rispetto delle norme che vanno da 2.000 € a 16.000 €.
La misura è stata presa principalmente per tutelare le produzioni "Made in Italy", ma anche per aumentare maggiormente la consapevolezza da parte dei consumatori in merito alla provenienza degli alimenti che vengono portati in tavola.
Con tale misura, si va ad aumentare nuovamente il concetto del consumatore visto come consumAttore, aumentando le informazioni trasmesse e, quindi, le possibilità di scelta degli alimenti in base a caratteristiche di provenienza, di inquinamento atmosferico, di valori nutrizionali,...